top of page

Con queste parole mons. Filippo Franceschi ricordava la nascita della Fondazione:

“Non è questa la sede per narrare la genesi di questa Fondazione; basti ricordare che essa è stata resa possibile dalla generosa eredità del dott. Carlo Lanza. L’eredità prevedeva il costituirsi di una fondazione; al Vescovo era riservata la scelta. E’ sembrato dover privilegiare, in una diocesi come la nostra e in una città come Padova, sede di una delle più antiche e prestigiose Università, una fondazione volta a mantenere vivo e ad incrementare il dialogo fede-cultura, sia pur riservando una maggiore attenzione a questioni oggi quanto mai attuali quali quelle riproposte dall’etica.

Dopo un periodo di riflessione da parte del Comitato scientifico, la Fondazione inizia oggi, in modo pubblico ed ufficiale, la sua attività. Senza clamore, ma col proposito di proseguire con assiduo impegno la ricerca, nel desiderio e nella speranza di dare un contributo alla individuazione ed all’approfondimento dei principali temi relativi, come accennavo, all’etica.
La Fondazione, promossa da questa diocesi, intende tener sempre presenti nella sua ricerca, quali costanti punti di riferimento, da una parte la dottrina della Chiesa e l’insegnamento del suo Magistero, dall’altra gli interrogativi e le domande che emergono dal contesto culturale e dalla coscienza degli uomini che vivono nel nostro tempo. In un confronto che si fa stimolante e sollecita continue analisi e riflessioni per arrivare a motivare e rifondare i grandi criteri di un comportamento etico che riconosca e tuteli quei valori che sono la base e il presidio del vivere civile.
Un programma ambizioso, si dirà. Forse lo è, ma ci auguriamo possa venire progressivamente svolto non con la pretesa di dire sempre l’ultima parola, ma col desiderio di offrire un apporto di onesta indagine e di concorrere così a ricomporre quel tessuto di valori di cui si avverte l’esigenza.
C’è oggi nella nostra società, più che l’esigenza, il bisogno di superare la “crisi delle evidenze etiche” e riproporre una gerarchia di valori che possano essere riconosciuti come necessari referenti nella condotta privata e pubblica. Non è mio compito elencare qui i problemi più gravi e le questioni più inquietanti relative al rapporto tra etica ed economia, etica ed ecologia, etica e biologia e via dicendo. Si può tuttavia affermare che non esiste reale progresso umano, non ci sono prospettive sicure o rassicuranti per il futuro se non si riconoscono alcuni cardini etici che garantiscano la tutela della vita e della dignità di ogni persona e la libertà e la giustizia del vivere sociale.

L’esordio dei lavori della Fondazione avviene in questa sala nota come Collegio Sacro. Un tempo ormai lontano era la sede in cui veniva conferita la laurea a chi aveva concluso i propri studi universitari. Storia remota, memoria di altri tempi, ma anche - lo spero - un auspicio: quello di mantenere vivo il dialogo con quanti sono impegnati nella ricerca e con le istituzioni, come l’Università, che della ricerca fanno il loro vanto e la loro bandiera.
L’augurio dunque che rivolgo a questa Fondazione, o meglio a quanti in essa operano, è di saper sempre dare un apporto di riflessione e di ricerca che onori per un verso la sua ispirazione cristiana e la Chiesa che la esprime e per altro verso si mantenga attenta ai problemi della società come si rivelano ed evolvono, per concorrere prima alla loro comprensione ed intelligenza, poi alla loro soluzione, sapendo affermare e promuovere sempre quei valori etici che sono ad un tempo umani e cristiani e possono costituire un sicuro fondamento per l’agire personale e sociale.”

Mons. Filippo Franceschi (1924-1988)
Vescovo di Padova (1982-1988)
Saluto al Convegno pubblico
su “La riscoperta dell’etica nella società pluralistica”
Padova, 6 febbraio 1988

bottom of page